“Un primato a livello continentale”. È così che il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, definisce la rilevazione dei supporti digitali.
E aggiunge: “Si tratta di un passaggio fondamentale che Auditel intende offrire all’industria televisiva, incalzando sul terreno della trasparenza e della certificazione dei dati quei soggetti che fino ad oggi sono sfuggiti a ogni controllo o certificazione”.
Un campione di 16.100 famiglie, pari a 41.000 individui, permetterà di misurare i dati relativi agli ascolti su smartphone, pc, tablet, smart TV e vari dispositivi OTT. In 10.000 case verranno monitorati, tramite l’indirizzo IP, anche i supporti digitali da cui è possibile la fruizione di programmi tv; sarà inoltre consentito rilevare la visione di un contenuto televisivo in streaming, sia tramite i siti delle emittenti sia attraverso i video su Youtube, Facebook o Google. Verrà calcolato lo share addizionale, generato dal consumo dei contenuti sui nuovi device elettronici, verranno misurati gli ascolti sia dei contenuti editoriali sia della pubblicità e realizzata la cosiddetta “Total Audience”, ovvero l’integrazione degli ascolti della tv tradizionale con quelli dei supporti digitali.
Le prime analisi effettuate in tre mesi di osservazione, danno prova della rapidità di accesso e consumo dei contenuti televisivi, soprattutto da mobile, incisiva in un contesto sociale in cui il tempo a disposizione sempre più ristretto richiede maggiore attenzione e maggiore scelta nella fruizione on-demand.
Basti pensare che programmi strutturati per clip, maggiormente scelti da un pubblico giovane, rilevano uno share addizionale che in alcuni casi raddoppia o triplica l’auditel riscontrato dalla tv tradizionale.