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Dalla Calabria Al Resto Del Mondo: Per Caffo Nuovi Riconoscimenti E Premi Internazionali

L’estate aumenta la sete e la voglia di gustare le specialità Caffo.

Non solo esperti di mixology, ma anche barman, pasticceri, ristoratori considerano irrinunciabili i cocktail, i drink, gli amari e gli altri prodotti della Distilleria Caffo, apprezzati da una platea sconfinata di consumatori che, soprattutto in estate, ama godere di un momento di relax, di divertimento, di gioia condivisa.

Dall’aperitivo al dopopasto, sul gelato e come cocktail durante la serata, ogni occasione è buona per gustare i liquori e distillati Caffo che, come l’Amaro del Capo, considerato punta di diamante del brand, di “vecchio” mantengono le radici e le tradizioni, per rinnovarsi nel target, nella comunicazione e nelle occasioni di consumo.

Protagonista anche di questa estate – come racconta la rivista Largo Consumo – è il cocktail: trionfano «il Calabro Spritz con Red Hot Edition al peperoncino di Calabria e Capotonic, mentre il gelato diventa un vero godimento con Elisir Borsci S.Marzano».

Un amore per l’Amaro (e le sue declinazioni) che continua a collezionare – e mantenere – riconoscimenti e premi anche fuori dall’Italia: proprio quest’estate Vecchio Amaro del Capo vince nuovamente la Grand Gold Medal allo “Spirits Selection” by Concours Mondial de Bruxelles, il più autorevole e prestigioso concorso mondiale che premia i superalcolici provenienti dai cinque continenti, valutati e classificati da una giuria selezionata di degustatori di ventitré nazionalità diverse, a garanzia della massima obiettività sui risultati.

«Abbiamo vinto di nuovo i Mondiali, se la vogliamo dire in termini sportivi – esclama Nuccio Caffo amministratore di Gruppo Caffo 1915. Il Concours Mondial de Bruxelles è una competizione enologica internazionale di riferimento riconosciuta per l’indipendenza, il rigore e il processo di degustazione a garanzia del valore dei risultati e dell’autorevolezza indiscussa e di riferimento rispetto ai più recenti e talvolta meno autorevoli concorsi. Perciò, vale la pena sottolineare la caratura del premio perché troppo spesso ci si accontenta di un titolo qualsiasi per sentirsi campioni, ma per esserlo davvero è necessario vincere le gare più dure, dove c’è maggiore competizione. Se poi, la vittoria si ripete negli anni come in questo caso, la soddisfazione è ancora più grande perché si annulla anche il minimo margine di errore».